La Collezione Mattioli al Museo

Nuovi capolavori nel percorso espositivo

La Collezione Mattioli al Museo

Dal 28 ottobre 2022 sono in esposizione i 26 capolavori della Collezione Gianni Mattioli nella Galleria del Futurismo e negli spazi dedicati a Mario Sironi e Giorgio Morandi al quarto piano. I nuovi dipinti dialogano in un percorso organico e integrato con quelli della collezione permanente, opere di artisti come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini, affiancate nelle prime esposizioni del movimento e poi conservate in diverse collezioni private, si riuniscono oggi al Museo del Novecento. 

La visita alla Galleria del Futurismo è l’inizio di un viaggio nel tempo, il Novecento si dipana nel racconto storico-artistico delle avanguardie dove il clima sovversivo in pittura e la rottura con il passato è segnato dalla modernità dei linguaggi e delle scelte compositive.

Il nuovo percorso si apre con il bronzo di Boccioni “Forme Uniche della Continuità nello spazio”, del 1913, in rapporto con “Dinamismo di un ciclista” (1912) della collezione Mattioli e  “Dinamismo di un corpo umano” (1913) di Canavese – Azari, in una sala dedicata alla ricerca sul movimento, cara ai Futuristi. 

Sulla parete di fondo della lunga Galleria focalizza l’attenzione “Materia”, il ritratto della madre di Boccioni, dipinto nel 1912, forse il suo quadro più ambizioso che raccoglie in un manifesto pittorico la sua espressione più innovativa.

Lungo le pareti della Galleria troviamo le tele ancora divisioniste nella tecnica, i collage, le composizioni polimateriche, fino alla pittura più tendente all'astrazione.

Emerge il forte legame del Movimento Futurista con la città di Milano presente nell'ambientazione di “Materia” e protagonista ne “La Galleria di Milano” (1912) di Carrà e nello “Studio della Città che sale” (1910) di Boccioni.

E un'eco della Parigi di inizio secolo nel vorticoso scintillio di “Ballerina blu” di Severini della collezione Mattioli (1912) affiancata a “La Chahuteuse” (1912) Jucker, sempre di Severini.

La narrazione prosegue con un inedito colloquio tra due ritratti magistrali eseguiti da Modigliani a pochi anni di distanza, quello del mercante d’arte Paul Guillaume (1916) e il corrispettivo dell’amico pittore Franck Haviland (1914), con uno strato pittorico giocato sui modi del non finito.

Il percorso continua con nuovi allestimenti che consentono di accostare in uno splendido trittico metafisico opere di Mario Sironi quali "Composizione con elica" (1915) e "Il cavallo bianco" (1919) della Collezione Mattioli, affiancati a "Ballerina" (1919) della Collezione Jucker, che introducono alla grandiosità degli anni Venti.

Infine, una sala monografica è dedicata alla pittura di Giorgio Morandi, artista prediletto da Gianni Mattioli, con ben sei tele della Collezione a integrare il patrimonio del Museo del Novecento nell’omaggio al grande artista bolognese.

L’importanza delle raccolte qui esposte rilancia l’attenzione sul collezionismo privato e la relazione tra mecenati e artisti, vitale per il mercato del tempo. È degli anni Trenta l'arrivo nelle raccolte civiche delle opere di Fedele Azari tramite Ausonio Canavese che le dona al Comune di Milano. Nel 1992 la già ricordata Collezione Jucker entra nelle civiche raccolte mentre è più recente la donazione di Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli che nel 2021 arricchiscono il percorso con i capolavori di Balla, Boccioni e Severini esposti nella galleria del Futurismo e, al quarto piano, Sironi, De Chirico e Savinio. 

Giacomo Rossi, nipote di Gianni Mattioli, con un comodato di lungo termine a favore del Museo del Novecento, ha voluto valorizzare e rendere pubblica la fruizione della Collezione Mattioli, un segno di continuità con l’intento educativo e sociale del nonno, che già negli anni Settanta aveva aperto al pubblico uno spazio espositivo in via Senato. Gianni Mattioli, nato a Milano nel 1903, uomo d’affari appassionato d’arte, amico dei futuristi Depero e Azari, inizia a collezionare arte moderna con l’intento di creare una raccolta di selezionati capolavori dell’arte del Novecento già negli anni Trenta. Nel 1949 acquisisce la collezione Feroldi. Le opere della collezione Mattioli sono identificate da didascalie di colore diverso.

RINGRAZIAMENTI

Il Museo ringrazia Molteni Group che ha donato le sedute Anton progettate da Vincent Van Duysen al Museo del Novecento per la Galleria del Futurismo.

L’impianto illuminotecnico è stato curato da Artemide Italia Srl in collaborazione con lo Studio Rota.

 

Museo del Novecento

Piazza Duomo, 8 Milano

T. +39 02 884 440 61
F. +39 02 884 440 62

c.museo900@comune.milano.it

ORARI

Lunedì CHIUSO
Martedì 10.00-19.30
Mercoledì 10.00-19.30
Giovedì 10.00-22.30
Venerdì 10.00-19.30
Sabato 10.00-19.30
Domenica 10.00-19.30


Ultimo ingresso consentito un'ora prima della chiusura del museo.

 

BIGLIETTI

Intero 5 €
Ridotto 3 €