Balla, Boccioni e molto altro
La donazione Antognini Pasquinelli
Esposti per la prima volta al Museo del Novecento, i capolavori della Collezione Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli arricchiscono e completano il percorso futurista. "Crepuscolo" (1909) di Umberto Boccioni apre La Galleria del Futurismo, la sala completamente rinnovata che accoglie il visitatore all’ingresso del Museo. Proseguendo si incontrano "Paesaggio toscano" (1912-13) di Severini, il celebre dipinto "Velocità d’automobile + luci" (1913) di Giacomo Balla e un ritratto di Mario Sironi "Figura" (1913-14) che dialoga con altre sue opere esposte.
Giuseppina Antognini, collezionista e mecenate milanese impegnata in campo artistico, musicale e sociale, presidente della Fondazione Pasquinelli, ha scelto di donare al Museo del Novecento un importante nucleo di opere, fondamentali per la storia artistica del primo Novecento. Le opere sono parte della Collezione iniziata da Francesco Pasquinelli, compagno di vita, che ha proseguito la passione di famiglia continuata poi con Pina Antognini.
Due delle sei opere donate completano, al quarto piano, la sezione “Aria di Parigi”: "La sala d’Apollo (Violon)" (1920), un’opera metafisica di De Chirico, e un lavoro di Savinio del periodo francese, "Jour de réception" (1930), un autore sinora non rappresentato all’interno delle collezioni del Museo.
Il generoso e visionario gesto di Giuseppina Antognini oltre ad arricchire la collezione del Museo vuole sostenere il progetto NovecentoPiùCento per la riqualificazione del Secondo Arengario a cui ha contribuito con una la significativa donazione di 5 milioni di euro.